In gravidanza. Riduzione del consumo di sale importante per evitare aumento del volume dei liquidi extra cellulari

Dal 12 al 18 maggio 2025 si è svolta la 'Settimana Mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo alimentare di sale', promossa dalla World Action on Salt, Sugar and Health, associazione con partner in 100 Paesi dei diversi continenti costituita nel 2005. In Italia, secondo uno studio, nel periodo 2023-2024, è stato riscontrato, in campioni di popolazione di età 35-74 anni residenti in 12 Regioni, un consumo medio giornaliero di sale pari a 9,3 grammi negli uomini e 7,2 grammi nelle donne, "sostanzialmente stabile rispetto alla rilevazione 2018-2019 e diminuita di circa il 12% rispetto al periodo 2008-2012. Da questi dati preliminari emerge, altresì, che solo il 10% degli uomini e il 24% delle donne ha un adeguato consumo di sale, ovvero inferiore a 5 grammi al giorno" - si legge sul sito del Ministero della Salute.

Il Centro Iatropolis-Genesis Day Surgery di Caserta è leader nel Meridione per ciò che riguarda la ginecologia e la fecondazione assistita. Ogni anno sono circa 700 i trattamenti PMA che il dottore Raffaele Ferraro ed il suo staff eseguono con ottimi risultati. E allora sul consumo di sale in gravidanza abbiamo chiesto lumi al nostro staff: "Alle pazienti in gravidanza consigliamo una riduzione dell'utilizzo del sale a tavola perchè può comportare un ulteriore aumento del volume dei liquidi extra cellulari. Il che può generare gonfiore alle gambe ed anche edemi agli arti inferiori. Per quanto concerne, invece, le donne in attesa che lamentano problemi cardiovascolari, in particolare ipertensione arteriosa, suggeriamo l'eliminazione totale del sale a tavola. Un aggravarsi dell'ipertensione generata dall'ingerimento di sodio potrebbe infatti provocare anche distacco della placenta e parto pre termine".

Ma quali potrebbero essere le azioni per ridurre il consumo di sale? Ecco alcuni suggerimenti: usare erbe, spezie, aglio, peperoncino, erbe aromatiche e agrumi al posto del sale. Inoltre, scolare e risciacquare verdure e legumi e in scatola e mangiare più frutta e verdura fresca. Infine, ridurre gradualmente il sale nelle ricette preferite, così da far adattare le papille gustative.

Infertilità, occhio alle alterazioni strutturali dell’utero che possono intaccare la capacità riproduttiva

Tra i fattori collegati all'infertilità (che oggi colpisce il 15% circa delle coppie in Italia) c'è il fattore uterino rappresentato da alterazioni strutturali dell’utero che possono intaccare la capacità riproduttiva. Le malformazioni congenite (utero setto, bicorne o subsetti uterini) o acquisite (polipi, miomi, sinechie) possono creare problemi al concepimento o essere responsabili di aborti più o meno precoci in quanto causano alterazioni della cavità uterina. 

Altro fattore è quello cervicale. Si tratta di alterazioni morfologiche (agenesia cervicale, setto cervicale, aderenze) o funzionali (densità del muco cervicale, infiammazioni) che gravano sulla cervice uterina, che possono impedire od ostacolare la risalita degli spermatozoi nell’utero e verso le tube. Nel tessuto cervicale sono presenti anche cellule plasmatiche produttrici di anticorpi specifici, che in certe condizioni, possono ridurre la fertilità interferendo sulla migrazione e sulla vitalità degli spermatozoi. 

Altre cause che possono creare difficoltà in termini di infertilità sono le malattie sistemiche, i fattori nutrizionali e le abitudini di vita. Ad esempio le cause ipotalamiche-ipofisarie (Sindrome di Kallmann, iperprolattinemia, ipopituitarismo, Sindrome di Cushing), il diabete mellito, i disordini della tiroide, le malattie delle ghiandole surrenali, le malattie epatiche o renali. 

Anche l’esposizione a sostanze tossiche quali pesticidi dell'agricoltura, solventi presenti in vernici, esposizione a metalli pesanti (mercurio, arsenico, piombo, cadmio etc.), a radiazioni e temperatura elevata possono essere pericolosi per la fertilità. Poi ci sono alcuni farmaci pericolosi per la fertilità che sono i chemioterapici, gli immunodepressori e gli antidepressivi. Un effetto tossico sulla fertilità è stato documentato anche con l’assunzione di sostanze stupefacenti, di fumo ed alcol, diete incongrue, stress, anoressia o eccesso ponderale.

Infezioni sessualmente trasmesse: ne circolano 30 in tutto il mondo causate da oltre 20 agenti patogeni

Le infezioni sessualmente trasmesse sono assai diffuse in tutto il Mondo e naturalmente anche in Italia. Esse possono provocare sintomi acuti, infezioni croniche e gravi complicanze a lungo termine. I giovani tra 15 e i 24 anni rappresentano la fascia di età molto più esposta a questo tipo di rischi. Ad oggi sono circa 30 le infezioni sessualmente trasmesse conosciute causate da oltre 20 agenti patogeni. 

Alcune infezioni non presentano sintomi e ciò aumenta la probabilità di contagio di altri individui sani e di cronicizzazione, con possibili conseguenze anche sulla funzione riproduttiva (infertilità) e con un alto rischio di trasmissione verticale in corso di gravidanza e/o al momento del parto. Diamo alcuni numeri che sono stati pubblicati sul sito del Ministero della Salute. Ogni giorno sarebbero più di 1 milione le infezioni sessualmente trasmesse. Ogni anno, invece sarebbero, circa 376 milioni le nuove infezioni, di cui 1 su 4 è una malattia sessualmente trasmessa: clamidia, gonorrea, sifilide e tricomoniasi. Si stima che oltre 500 milioni di persone abbiano un'infezione genitale da virus herpes simplex (HSV). Più di 290 milioni di donne presentano un'infezione da HPV. 

La maggior parte delle infezioni sessualmente trasmesse non presenta sintomi o presenta solo sintomi lievi che potrebbero non essere riconosciuti come infezioni. 988.000 donne in gravidanza erano affette da sifilide nel 2016, con oltre 350.000 esiti avversi alla nascita, inclusi 200.000 nati morti e morti neonatali Infine va registrato che, in alcuni casi, le malattie sessualmente trasmissibili possono avere gravi conseguenze sulla salute riproduttiva oltre l'impatto immediato dell'infezione stessa (ad es. infertilità o trasmissione da madre a figlio). E’ sempre bene, dunque, effettuare una visita ginecologica periodica per evitare che possano insorgere delle infezioni che, come abbiamo visto, spesso non si manifestano con dei sintomi e per questo motivo possono essere trasmesse più facilmente.

In gravidanza. Le 'voglie' alimentari della futura mamma: come comportarsi

Come comportarsi con le 'voglie' alimentari in gravidanza della futura mamma? Prima e durante la gravidanza è importante seguire una corretta alimentazione perchè permetterà sia alla futura mamma che al nascituro di essere in forma. Detto questo veniamo al punto: cosa mangiare e in che quantità. Innanzitutto consigliamo di seguire una dieta varia e nutritiva.

La futura mamma dovrebbe consumare 4-5 pasti al giorno mangiando lentamente per evitare l’ingestione di aria nelle pancia. Inoltre è opportuno bere almeno 2 litri di acqua naturale al giorno. Per quanto riguarda gli alimenti, da preferire i freschi che mantengono inalterato il contenuto di vitamine e minerali. Le carni magre vanno consumate ben cotte. Occhio al pesce: chi più e chi meno contiene mercurio. Diciamo che più piccola è la dimensione del pesce meno mercurio conterrà. Possono essere consumati anche i formaggi magri, tipo ricotta, crescenza e robiola, latte yogurt magri.

Verdura e frutta, ben lavata, ogni giorno. Limitiamo invece l’ingestione di caffè, thè, sale (meglio lo iodato) e zuccheri (vanno bene invece pasta, patate e pane). Per quanto riguarda le uova non più di 2 a settimane. Assicurati che siano ben cotte. Semaforo verde per l’olio extravergine di oliva. Da evitare invece le bevande alcoliche. L’alcol ingerito dalla futura mamma arriva al sangue del feto che non riesce a metabolizzarlo dal momento che non ha gli enzimi adatti a questo compito. Per cui le sostanze alcoliche potrebbero giungere dritte al sistema nervoso danneggiandolo. Riassumendo, in gravidanza il fabbisogno aggiuntivo è di 350 kcal al giorno per il secondo trimestre e 460 kcal al giorno per il terzo trimestre, rispetto a quando non si era in attesa.

Questo leggero aumento in energia giornaliera consentirà di coprire anche i bisogni del feto, permettendo un normale sviluppo del bambino ed evitando di intaccare le riserve materne di nutrienti. Chiudiamo con una curiosità: le cosìdette 'voglie' durante la gravidanza. Vanno assecondate? Non è una necessità ma possono essere assecondate. Infatti esse non rappresentano un indicatore delle esigenze nutrizionali delle donne in gravidanza. L’alimentazione della gestante richiede qualche attenzione in più nella scelta degli alimenti.
In gravidanza aumenta il fabbisogno di proteine, mentre è pressoché invariato quello di carboidrati e di grassi. Se la donna segue un’alimentazione varia, consumando alimenti quali frutta, verdura, legumi, tutti i fabbisogni di vitamine sono garantiti e perciò non necessita di particolari supplementazioni, con l’eccezione dell’acido folico.

La toxoplasmosi: soprattutto in gravidanza può creare grattacapi

La toxoplasmosi può creare grattacapi soprattutto quando una donna si trova in condizione di gravidanza. Si tratta di una malattia parassitaria causata da un microrganismo che si stabilisce nelle cellule della persona. Essa diventa pericolosa se contratta nel corso della gravidanza. L'infezione può infatti passare al bambino attraverso la placenta, provocando in determinate circostanze malformazioni o addirittura l'aborto o la morte in utero. Non esiste un vaccino contro la toxoplasmosi, non è quindi possibile garantirne la prevenzione assoluta. 

Ci sono però una serie di comportamenti e di pratiche che possono ridurre notevolmente il rischio di contrarre questa malattia. Uno studio che ha coinvolto diversi centri in Europa indicherebbe tra le principali fonti di infezione nelle donne gravide il consumo di carne poco cotta. Dai risultati emerge infatti che i fattori di rischio principali sono legati all’alimentazione (dal 30 al 63% dei casi dovuti all’assunzione di carne poco cotta). È quindi necessario evitare di assaggiare la carne mentre la si prepara e lavarsi molto bene le mani sotto acqua corrente dopo averla toccata. Lo stesso studio evidenzierebbe che un’altra importante fonte di contaminazione è rappresentata dalla manipolazione della terra degli orti e dei giardini, dove animali infetti possono aver defecato. 

Dunque è fondamentale che, chi svolge attività di giardinaggio o di coltivazioni lavi accuratamente le mani prima di toccarsi la bocca o la mucosa degli occhi. Lo stesso vale per il consumo di ortaggi e frutta fresca, che dev’essere lavata molto ma molto bene sotto acqua corrente. Occhio ai gatti randagi (meno o quasi zero ai domestici alimentati con scatolette e che escono poco di casa) che si infettano cacciando uccelli e topi contaminati, e che possono defecare nel terreno rilasciando Toxoplasma anche per diverse settimane. Se una donna dovesse contrarre la toxoplasmosi in gravidanza si consiglia una cura antibiotica o una cura basata su una combinazione di antibiotici. Nel caso in cui il trattamento non sia stato adeguato o sia iniziato troppo tardi, il bambino potrebbe avere una malattia grave già visibile alla nascita.

Giornata Nazionale Salute della Donna: il movimento fisico e le attività durante la gravidanza

Lo scorso 22 Aprile si è celebrata, come ogni anno, la Giornata Nazionale della Salute della Donna, arrivata alla decima edizione. Noi oggi, in questo articolo, ci occuperemo del movimento fisico, molto importante per il giusto equilibrio dell’essere umano. Purtroppo, le nostre vite, spesso frenetiche, ci portano a sottovalutare l’aspetto fisico e soprattutto l’attività che il nostro corpo e la nostra mente richiedono. “Fare movimento tutti i giorni riduce il rischio di ammalarsi, migliora il benessere psicologico e influisce positivamente sui rapporti sociali”. E' quanto viene suggerito da un po' tutti i medici. 

Svolgere attività, o semplice movimento, in modo quotidiano comporta un minor rischio di contrarre malattie croniche, come malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione arteriosa, alcune forme di tumore, come quello al seno e al colon, e il miglioramento della mineralizzazione ossea in età giovanile, che contribuisce alla prevenzione di osteoporosi. Non solo, ma effettuare del movimento fisico migliora la funzione digestiva e la regolazione del ritmo intestinale. 

In più ha effetti positivi sulla salute mentale, contribuendo al mantenimento delle funzioni cognitive e alla riduzione del rischio di depressione e di demenza. Riduce lo stress e l’ansia, migliora la qualità del sonno e l'autostima. Insomma il movimento è un toccasana per tutti noi e vale la pena effettuarlo quotidianamente. Veniamo però, ora, al movimento e all’attività che si può svolgere durante la gravidanza. In questa fase, se non ci sono controindicazioni specifiche, muoversi e praticare attività fisica apporta importanti benefici, sia per la futura mamma, sia per il feto ed è importante anche per evitare un eccessivo incremento del peso corporeo, che può portare a complicanze. 

Quando la donna si trova nella fase finale della gravidanza, quindi diventa più complicato svolgere un qualsiasi tipo di esercizio fisico, è consigliabile effettuare camminate e passeggiate. L’attività fisica per una donna in attesa favorisce una buona circolazione con aspetti benefici sul feto. Infatti permette di tenere sotto controllo il peso corporeo, riduce il rischio di condizioni come il diabete gestazionale, la pre-eclampsia, la nascita pretermine, le varici venose e la trombosi delle vene profonde. A questo si aggiungono i vantaggi psicologici: riduzione della stanchezza, dello stress, della depressione. Nella fase post parto, invece, effettuare del movimento, contribuisce a ridurre la depressione e l’ansia, a migliorare l’umore, la funzionalità cardiorespiratoria e a tenere sotto controllo il peso.  

Gravidanza. Dopo i 35 anni è consigliabile pianificare nel migliore dei modi il tutto

Quando, soprattutto dopo i 35 anni, si decide di voler creare una famiglia, è consigliabile pianificare il tutto nel migliore dei modi. 

La salute pre concezionale, vale a dire il periodo che precede sia il concepimento che la successiva gravidanza, è molto importante ed è un aspetto che non deve essere sottovalutato, specialmente dalla donna ma anche dall'uomo. Ad esempio, una nutrizione non adeguata, una scarsa assunzione di folati, obesità, uso di alcol, fumo o droghe potrebbero incidere sulla salute del nascituro. Quindi cosa è consigliabile fare? 

Nel periodo che precede la gravidanza vanno rafforzati al massimo i fattori protettivi: stile di vita, alimentazione adeguata compreso il supplemento di folati, eliminazione alcool, fumo, ed altre sostanze d’abuso, promozione dell’attività fisica. Infatti interventi di prevenzione, come quelli citati poc'anzi (alimentazione etc.) potrebbero essere tardivi e non efficaci, sulla salute del nascituro, se effettuati a gravidanza iniziata quando ormai è avvenuta l’organogenesi. In caso, poi, di patologie croniche della donna, come ad esempio, diabete, ipertensione, malattie autoimmuni, le condizioni di salute andrebbero tenute sotto controllo e potrebbe essere necessario modificare le terapie in atto per evitare l’uso di farmaci teratogeni. 

La donna con malattie croniche, prima di avviare una gravidanza, dovrebbe rivolgersi al medico. Ma in generale quando si desidera un figlio e si pianifica il concepimento, è opportuno sempre consultare preventivamente il proprio ginecologo di fiducia. Ricordiamo che il Centro Iatropolis-Genesis Day Surgery di Caserta, diretto dal dottore Raffaele Ferraro, da anni è tra le cliniche laeder per ciò che riguarda la fecondazione assistita. Oltre 650 cicli effettuati nel solo anno 2022. Per info e contatti potete chiamare il numero 0823 325388 oppure scrivere una mail a genesiscaserta@gmail.com.